E’ disponibile il data report italiano di Care4Trauma, il progetto europeo di cui MondoDonna Onlus è capofila in partenariato con: SISST – Società Italiana per lo studio dello stress traumatico (Italia), UWAH – Union of Women Associations of Heraklion Prefecture (Grecia). ABD – Welfare and Development Association (Spagna), WSIC – Women’s Support and Information Centre (Estonia) e AŽKZ – Autonomous Women’s House Zagreb (Croazia).
Scarica qui il Data Report italiano e qui il data report in inglese.
Il data report di Care4Trauma
Questo documento rientra nei Data Reports nazionali di Estonia, Spagna, Italia, Grecia e Croazia e fornisce un’integrazione al Rapporto nazionale di valutazione dello stato dell’arte prodotto nel novembre 2022 sull’applicazione dei principi trauma-informati nella legislazione, nelle politiche pubbliche e nei servizi indirizzati a sostenere le sopravvissute alla violenza di genere. I Data Reports nazionali sono stati redatti sulla base dei risultati ottenuti tramite:
➔ un questionario online rivolto ai professionisti che lavorano nei sistemi sociali, sanitari e giudiziari;
➔ interviste semi-strutturate a dirigenti di servizi e istituzioni che si occupano di violenza di genere.
Per l’elaborazione dei Data Reports, ogni partner si è basato sulle linee guida fornite dal Comitato Scientifico e i Data Report nazionali sono stati esaminati e validati dal rispettivo membro nazionale del Comitato Scientifico.
L’obiettivo di questa seconda fase del progetto, da cui deriva questo report, è stato dunque quello di:
• esplorare quali sono le percezioni delle figure istituzionali che concorrono alla definizione delle politiche di genere in tema di contrasto alla violenza e accesso alla giustizia in ottica trauma-orientata;
• quali le loro percezioni rispetto all’adozione dell’approccio Trauma-Orientato nelle loro agenzie, servizi, istituzioni.
L’approccio trauma-orientato
L’obiettivo ultimo del progetto Care4Trauma è quello di favorire l’accesso alla giustizia alle donne vittime di violenza di genere e il miglioramento dei servizi dedicati attraverso l’applicazione innovativa di un approccio trauma-orientato.
Ma in cosa consiste questo approccio?
L’approccio trauma-orientato, riconosce il ruolo che il trauma può ricoprire nella vita delle persone che hanno subito violenza ed è adottato da programmi, organizzazioni o sistemi che sono intenzionalmente progettati per sostenere le persone traumatizzate che hanno vissuto o stanno vivendo eventi avversi.
I principi che compongono l’approccio sono riassunti di seguito:
1. Riconoscimento: riconoscere la pervasività del trauma e le sue conseguenze, ad esempio sulla capacità di raccontare coerentemente la propria storia. Obiettivo del percorso di aiuto è il riconoscimento del trauma e della violenza subìta nelle sue diverse dimensioni (relazionale, fisica, psicologica, sessuale, sociale, culturale ed economica);
2. Stabilire la sicurezza emotiva: riconoscere l’importanza di mettere la donna vittima di violenza a suo agio nel momento in cui decide di chiedere aiuto. Adottare un atteggiamento empatico, accogliente, comprensivo e garantire riservatezza;
3. Ripristino della capacità decisionale e del controllo della propria vita: assicurare percorsi personalizzati, strutturati e definiti con la donna vittima di violenza, nel rispetto dei suoi tempi e della sua autodeterminazione. Rispettare le scelte della donna, lavorare con la donna e non per la donna affinché torni ad essere protagonista della propria vita;
4. Facilitare le connessioni relazionali: ricostruire le connessioni relazionali della donna vittima di violenza, sostenere le sue relazioni parentali e amicali, facilitare l’inserimento della donna vittima di violenza nel contesto sociale;
5. Competenza culturale: considerare il background sociale e culturale della donna vittima di violenza, facilitare il suo accesso ai servizi di supporto e, nel caso di donne richiedenti asilo e rifugiate, riconoscere la complessità del loro trauma derivante da violenze multiple, ripetute e specifiche del percorso migratorio;
6. Evitare la ri-traumatizzazione: scongiurare in qualsiasi modo la ritraumatizzazione, tipica soprattutto del contesto processuale, da cui deriva un aggravio psicologico con conseguenze importanti sul trauma vissuto dalla donna vittima di violenza;
7. Trauma secondario: garantire la formazione del personale a protezione dal rischio di stress, burn-out e traumatizzazione secondaria.