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107. È questo il numero delle vittime di femminicidio in Italia dall’inizio dell’anno. Già 107, una ogni tre giorni, poco più della metà uccise per mano del partner o dell’ex partner. “Sono un’infinità, ma anche solo una vittima sarebbe troppo, soprattutto quando il motivo è il genere” commenta la presidente di MondoDonna Onlus Loretta Michelini a pochi giorni dalla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. In occasione del 25 novembre, infatti, l’associazione si è impegnata in tante diverse iniziative sul territorio a contrasto della violenza di genere.
Il resoconto delle iniziative di MondoDonna per abbattere le discriminazioni
Tra laboratori, spettacoli e attività per adulti e bambini, le iniziative organizzate da MondoDonna Onlus per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne hanno coinvolto tantissime persone a Bologna e provincia. “C’è stata una grande partecipazione, sia di uomini che di donne, a tutte le iniziative” dichiara Giovanna Casciola, coordinatrice dell’area antiviolenza e differenze di genere di MondoDonna Onlus. “Il tema è molto sentito, soprattutto dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin che ha scosso l’opinione pubblica e ha segnato un punto di non ritorno, ma chi come noi lavora 365 giorni l’anno per prevenire e contrastare la violenza di genere sa che fare sensibilizzazione è fondamentale per contrastare il fenomeno”.
Infatti, proprio la sensibilizzazione e la rieducazione culturale sul tema sono stati gli scopi delle iniziative dell’associazione, dai convegni come “Antenne di Comunità” agli eventi come “A tavola contro la violenza”, la mostra fotografica “Un rifugio tutto per sé” o il concerto solidale “Mozart Requiem”, fino ai laboratori per i bambini come “Storie del corpo”. Perché la violenza è una responsabilità di tutti.
MondoDonna si batte per prevenire la violenza di genere
“Il fenomeno è strutturale e in crescita – dice la presidente dell’associazione Michelini – e rimanda alle reminiscenze di una cultura patriarcale nella quale l’uomo si sente superiore alla donna ed è giustificato ad avere reazioni brutali”. MondoDonna Onlus si impegna quotidianamente per contrastare questa violenza ormai radicata a livello culturale e lo fa puntando sull’educazione al rispetto e sulla prevenzione. “Bisogna predisporre una formazione educativa in questo senso a partire dalla scuola primaria e poi è necessario rafforzare i centri antiviolenza come CHIAMA chiAMA, presidi nei quali le donne possono trovare un aiuto immediato e competente, perché quando una donna va a denunciare è già troppo tardi”.
In questa direzione si pongono anche diverse iniziative concordate a livello metropolitano, come il Protocollo d’Intesa per la promozione dell’autonomia abitativa di donne vittime di violenza sottoscritto dalla Città di Bologna, dai Comuni dell’area metropolitana, dalla Regione Emilia-Romagna, da Acer Bologna e dai centri antiviolenza del territorio. Così come, la campagna di sensibilizzazione di Cotabo sulla violenza di genere mirata a promuovere le richieste di aiuto di donne in difficoltà: su 100 taxi della cooperativa saranno esposti i contatti dei centri antiviolenza del territorio, oltre che il recapito nazionale antiviolenza 1522 e il gesto di aiuto internazionale raffigurante una mano aperta con il pollice che tocca il palmo e le quattro dita che si chiudono.
Infine, sempre nell’ambito delle iniziative organizzate sul territorio nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, grande importanza ha avuto l’incontro tra studenti e studentesse delle scuole secondarie di secondo grado e i centri antiviolenza. “Il confronto con i ragazzi è sempre fondamentale, per un’educazione che insegni il rispetto dei diritti di tutti e per una condivisione delle responsabilità di un problema sociale così grave che porti ognuno di noi ad alzare la voce contro la violenza di genere”.